Tumori alla Prostata
Che cos'è il tumore alla Prostata?
Il tumore della prostata si sviluppa quando le cellule di questa ghiandola, parte dell’apparato uro-genitale maschile, iniziano a crescere in modo incontrollato. È il tumore maligno più frequente negli uomini occidentali, con un’incidenza in aumento. In Italia, rappresenta circa il 20% di tutte le neoplasie diagnosticate negli uomini sopra i 50 anni.
Nonostante la crescente incidenza, i progressi nella diagnosi precoce e nello screening hanno migliorato significativamente le prospettive di sopravvivenza. L’introduzione dello screening dell’antigene prostatico specifico (PSA) negli anni ’90 ha contribuito a identificare precocemente molti casi, permettendo trattamenti tempestivi ed efficaci.
Quali sono i sintomi più comuni di presentazione della malattia?
Il tumore alla prostata nelle fasi iniziali è spesso asintomatico, ma quando la massa tumorale cresce, può causare disturbi urinari. I sintomi più comuni includono difficoltà o dolore durante la minzione; aumento della frequenza urinaria, soprattutto durante la notte; urgenza urinaria; presenza di sangue nelle urine.
Se si riscontrano questi sintomi, è importante rivolgersi al proprio medico per una valutazione accurata.
Non esiste un esame che singolarmente possa dire se hai o meno il cancro della prostata, quindi il tuo medico te ne raccomanderà diversi. Il risultato degli esami riportati di seguito può anche aiutare a decidere quale sia la migliore strategia terapeutica per curare il tuo cancro.
- Esplorazione rettale: inserendo un dito nel retto, il medico può apprezzare eventuali cambiamenti nelle dimensioni o nella forma della prostata.
- Antigene prostatico specifico (PSA): gli uomini con il cancro della prostata hanno nel sangue livelli elevati di una proteina chiamata antigene prostatico specifico, che può essere misurato con un semplice prelievo del sangue.
- Risonanza Magnetica Multiparametrica
- Biopsia: un piccolo campione di cellule viene prelevato dalla prostata usando un ago. Le cellule vengono esaminate con un microscopio per vedere se sono presenti cellule cancerose.
Come si cura?
Curare il tumore della prostata: ora si può anche senza chirurgia
La moderna radioterapia permette di curare il tumore della prostata con risultati paragonabili alla chirurgia e con un’eccellente qualità della vita.
L’approccio terapeutico al tumore della prostata è stato caratterizzato negli ultimi anni da importanti innovazioni sia nel campo della chirurgia, con l’introduzione delle tecniche robotiche, sia in quello delle terapie sistemiche, con l’uso clinico di nuovi farmaci sempre più efficaci, ma soprattutto nel campo delle terapie non invasive o mini-invasive come la radioterapia che consiste nell’indirizzare radiazioni verso la malattia in modo da determinare danni letali alle cellule tumorali che portano progressivamente alla guarigione.
Per il tumore della prostata distinguiamo tre tipi di tecniche radioterapiche con specifici macchinari o procedure: La radioterapia a fasci esterni, la radioterapia interventistica (spesso conosciuta anche come brachiterapia) e la radioterapia metabolica. La prima utilizza apparecchi chiamati acceleratori lineari che ruotando intorno al paziente e grazie a sistemi complessi di collimazione del fascio radioattivo e di calcolo della dose, riescono a concentrare la dose di radiazione sul tumore. Questa è la tecnica più utilizzata ed è ormai presente su tutto il territorio nazionale. Grazie all’evoluzione tecnologica il numero delle sedute di terapia è sempre minore con stessi risultati e notevole vantaggio per il paziente.
La seconda, invece, presente solo in pochi centri altamente specializzati, prevede un approccio mininvasivo, infatti, consiste nella proiezione di sorgenti radioattive all’interno del tumore colpendo le cellule in maniera ravvicinata. La moderna radioterapia interventistica (Brachiterapia HDR - High Dose Rate) prevede una procedura di poche ore con una irradiazione temporanea che non determina la permanenza delle sorgenti radioattive all’interno del paziente quando torna a domicilio, bensì attraverso l’uso di vettori il movimento di una sola sorgente all’interno della prostata con un’irradiazione ultra-precisa. Questa tecnica può essere utilizzata in modalità esclusiva, negli stadi iniziali, o come sovradosaggio insieme ai fasci esterni negli stadi avanzati.
Infine la radioterapia metabolica che attraverso la somministrazione di radiofarmaci riesce a colpire le cellule maligne in maniera selettiva, questa tecnica utilizzata largamente per i tumori della tiroide sta iniziando ad essere valutata anche per quelli della prostata, negli stadi avanzati, attraverso l’uso di nuovi radiofarmaci e avrà un ruolo importante nello scenario terapeutico futuro.
Quindi le moderne tecnologie hanno cambiato radicalmente l’approccio del trattamento del tumore della prostata, infatti la moderna radioterapia è totalmente diversa da quella conosciuta nel passato. Al momento abbiamo la possibilità di modulare la dose punto per punto con una precisione millimetrica, la cosiddetta radioterapia ad intensità modulata (IMRT - Intensity modulated RadioTherapy) , inoltre grazie a sofisticati macchinari possiamo identificare la zona da trattare in maniera molto accurata anche attraverso l’uso di tecniche avanzate come la Risonanza Magnetica durante il trattamento configurando la moderna radioterapia guidata dalle immagini (IGRT - Image guided Radiotherapy).
Così la radioterapia si inserisce in questo moderno scenario come una valida alternativa all’intervento chirurgico con gli stessi risultati oncologici. Infatti, molti pazienti si rivolgono ai radioterapisti oncologi, perché anziani e non candidabili alla chirurgia, o perché comunque timorosi di sottoporsi ad un intervento chirurgico. Quando sono portatori di tumori iniziali si offre loro la possibilità della sorveglianza attiva. A quei pazienti che preferiscono non effettuare i controlli radiologici seriati e le biopsie nel tempo, le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni hanno permesso di offrire trattamenti radianti di grande precisione che offrono opportunità di guarigione analoghe alla chirurgia con trattamenti della durata totale anche inferiore alle due settimane. Gli effetti collaterali, come l’infiammazione dei tessuti intorno alla prostata, disfunzioni urinarie e sessuali, o alterazioni funzionali del retto sono in genere modesti e transitori.
Qual è il percorso clinico-assistenziale offerto dal Gemelli ART?
Il Gemelli ART si distingue per l’approccio personalizzato e innovativo nella cura del tumore alla prostata. Il centro offre un’assistenza completa e multidisciplinare grazie a:
- Acceleratori lineari e macchine per radioterapia interventistica di ultima generazione per una medicina di precisione che salvaguarda i tessuti sani e quindi la qualità della vita.
- Reparto di degenza per radioterapia metabolica: Lutezio (177Lu)
- Posizionamento di “spacer” rettali per ridurre gli effetti collaterali.
Un elemento fondamentale del percorso è il Tumor Board settimanale, in cui oncologi radioterapisti, urologi, radiologi e altri specialisti discutono ogni caso per definire il miglior piano terapeutico.
Il supporto al paziente si estende anche oltre la terapia, con servizi come:
- Progetto RAMSI, che rileva il livello di soddisfazione dei pazienti per migliorare continuamente il servizio;
- Supporto psicologico, per il benessere emotivo del paziente e della sua famiglia;
- Servizi di accoglienza, mirati a garantire un’esperienza di cura serena e confortevole.
Un Team Dedicato
Il team è guidato dal Dott. Luca Tagliaferri, Responsabile in radioterapia per la patologia urologica, affiancato dal Dott. Vincenzo Frascino, Dott. Francesco Cellini, Dott. Bruno Fionda, dalla dott.ssa Martina De Angeli e dal dott. Pierpaolo Dragonetti.
Quali sono le tecnologie di cura offerte dal Gemelli ART?
Il Gemelli ART impiega tecnologie all’avanguardia per garantire trattamenti altamente personalizzati ed efficaci. Tra queste:
- Radioterapia a Intensità Modulata (IMRT) e Terapia Volumetrica Dinamica (VMAT): tecniche avanzate per un’irradiazione precisa del tumore, minimizzando i danni ai tessuti sani.
- Radioterapia Stereotassica (SRT): consente di somministrare dosi elevate di radiazioni in aree limitate, riducendo il numero di sedute necessarie.
- Radioterapia Interventistica (Brachiterapia): un approccio mirato che permette di trattare radicalmente i tumori in stadio iniziale senza ricorrere alla chirurgia.
- Radioterapia Metabolica: Lutezio (177Lu)
Il centro vanta il riconoscimento di “Brachyacademy Center”, un titolo internazionale assegnato a pochi centri nel mondo, a testimonianza dell’eccellenza raggiunta nella radioterapia interventistica.
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